Invader: il segreto dei misteriosi mosaici che si formano di notte per le strade di Parigi
Passeggiando per le strade di Parigi – e non solo – un occhio attento potrebbe notare dei curiosi mosaici sulle pareti dei palazzi.
Cosa nascondono sono queste misteriose figure composte da tessere di ceramica che compaiono al mattino, senza che nessuno abbia assistito alla loro creazione?
La vera identità dell’autore è ufficialmente un segreto: il suo volto, anche in occasione di mostre ufficiali dedicate alla sua opera, rimane nascosto da una maschera.
Lui si definisce un AVNI, ossia un “Artiste Vivant Non Identifié” (‘Artista Vivente Non Identificato’), ma il nome che i suoi ammiratori mormorano davanti a questi ammiccanti insiemi di pixel appena ne incontrano uno è Invader.
Come succede tipicamente a un’Alice degna di Lewis Carroll, la curiosità mi ha divorata fino a che non ho scoperto di più. Dopo un’avvincente ricerca, ecco svelati alcuni aspetti del misterioso progetto di Invader:
NOME DEL PROGETTO: Space Invaders
MISSIONE: liberare gli Space Invaders dal mondo virtuale per portarli nella realtà.
SEGNI PARTICOLARI: grafica a pixel tipica dei video games anni ’80
Per chi non fosse un esperto di storia del videogioco come me, “Space Invaders” è uno dei primissimi shooting games, il cui scopo era quello di sparare a oltranza su orde di alieni desiderosi di invadere il pianeta.
Il gioco apparve in Giappone nel 1978 e divenne il videogame più venduto nel mondo. Un successo così enorme lo si deve in parte anche al fatto che – non dimentichiamolo – la prima trilogia di Star Wars stava uscendo proprio in quegli anni.
Le installazioni di Invader (tutte illegali, bien sûr, anche se ormai hanno raggiunto un valore monetario non indifferente!) iniziarono a comparire a Parigi nel 1998, per poi diffondersi in tutto il mondo con l’intento di liberare l’opera d’arte dai confini di gallerie e musei, “invadendo” la realtà un pixel alla volta.
Se di videogiochi si tratta, la missione è tutt’altro che solamente un gioco: date un’occhiata alla mappa delle invasioni avvenute sul sito di Invader per rendervi conto che qui non si scherza affatto. Ultimamente i suoi mosaici sono giunti fino in Tibet!
Inoltre, è possibile per tutti partecipare all’invasione scaricando la applicazione gratuita FlashInvaders, che consente di catturare con una foto gli Invaders che si incontrano.
Ogni foto, naturalmente, fornisce punti per scalare la classifica mondiale.
E naturalmente viene conservato il proprio archivio di Invaders catturati. Questo è il mio:
Gli Invaders possono comparire casualmente, ma più spesso scelgono il punto di invasione in base a fini giochi di parole, le caratteristiche del quartiere, la vicinanza con musei famosi…
Ad esempio, questa principessa Leia è comparsa nella strada di Parigi perfetta per lei:
Oppure, a Versailles, questi due Invaders ammiccano chiaramente alla Rivoluzione francese, alla mancanza di pane e alle opere cardine della filosofia illuminista che ne posero le basi, così come alla brutta fine che toccò ai regnati di Francia:
Divertitevi a cercare, a “catturare”, ad indovinare il motivo della comparsa, proprio in quel punto del mondo, di un invader, oppure godetevi anche solamente il piacere di riconoscere qualche amico…
Buona caccia a tutti.
Io spero di trovare il Cappellaio Matto!