La Lepre di Marzo ritrovata tra odalische e palazzine eleganti
Finalmente la Lepre di Marzo è stata ritrovata!
Chi mi segue da un po’ sa che io e il Bianconiglio l’abbiamo cercata in lungo e in largo per le strade di Parigi: per le sale di un museo meraviglioso, sulla soglia dell’atelier del primo stilista della storia, tra le ceneri di una reggia scomparsa, persino all’ex-Ministero della Marina… Inutile! Per un soffio, il caro amico del Cappellaio Matto, che nel frattempo si consumava dalla preoccupazione, era sempre riuscito a sfuggirci. Per chi non lo sapesse, tutta questa frenesia era dovuta a un nuovo amore primaverile, la contessa Varvara Rimsky-Korsakov.
(Per chi volesse sapere di più sulle ricerche precedenti ecco dove trovarle)
Grazie a un’avvincente biografia della contessa Korsakov mi ero messa sulla buona strada: se si vuole trovare un innamorato, occorre seguire l’oggetto della sua passione e i passi di Madame mi avevano portato sulla scia di alcuni scandali dal profumo conturbante…
Il più famoso ebbe luogo in rue Spontini, in casa della contessa di Castellane.
Il quartiere, lo stesso in cui abitava anche madame Korsakov, era uno dei più eleganti dell’epoca e rimase in voga anche a cavallo tra i due secoli XIX e XX secolo, motivo per cui molte palazzine sono state in seguito modificate per aggiornarle al nuovo gusto eclettico e Art Nouveau.
La contessa de Castellane aveva organizzato una serata di tableaux vivants (quadri viventi), uno degli intrattenimenti più amati del tempo. Si mettevano in scena, con personaggi in carne e ossa, quadri tratti dalla mitologia o dalla letteratura. La cura del costume e dell’atteggiamento erano il fulcro dell’esibizione.
Per uno spirito amante della provocazione come quello della bella Varvara, i tableaux vivants rappresentavano un’occasione per mettere in mostra la propria bellezza… oltre che la propria audacia! La contessa Korsakov scelse un tema che all’epoca era molto in voga: l’odalisca che, nella precipitosa immaginazione di scrittori e artisti europei infatuati dell’Oriente, incarnava la figura seducente di una schiava concubina di sultani ottomani, ma nella realtà si trattava di schiave addette al servizio da tavola delle donne. Noi ci atterremo alle fantasie esotiche e romantiche dell’Ottocento contemplando alcuni esempi dal mondo dell’arte che possono aver ispirato il personaggio di Madame.
Seduzione, mistero, esotismo, la maliziosa Varvara non poteva chiedere di meglio. Alla serata di rue Spontini il suo costume, un dono del Bey (principe) di Tunisi, lasciò ben poco all’immaginazione…
Giunta alla fine della mia lettura una semplice intuizione mi portò alla soluzione dell’enigma. A pochi passi dalla casa che ospitò l’esibizione di Madame c’è rue de la Pompe, la via elegante in cui aveva preso alloggio la stessa Varvara. Al numero 122 si vede oggi una bella palazzina modificata una decina d’anni dopo la scomparsa della bella contessa. D’improvviso, il richiamo del Bianconiglio mi attirò in un piccolo caffè nei paraggi. Su un tavolino leggermente appartato, trovai le tracce del passaggio del nostro amico innamorato, assieme a un dono certamente destinato alla sua amata. La mia intuizione era corretta: la Lepre di Marzo aveva terminato la dolce lettura della biografia della bella Varvara e aveva infine deciso di tornare su suoi passi.
La Primavera è trascorsa e si è portata via il primo grande amore della Lepre di Marzo restituendoci il consueto, rassicurante disordine del Paese delle Meraviglie. L’amico del Cappellaio Matto pare essersi dato una calmata, nei limiti della sua stranezza, ma attendiamo tutti con apprensione l’arrivo della prossima stagione degli amori…