I fantasmi di Chantilly: l’epoca dei Montmorency
Se siete capitati per caso su questo articolo, sappiate che fa parte di una serie che ripercorre alcune delle tappe del favoloso Maria Antonietta Tour 2019, ideato da Alice Mortali, presidente di Aimant, Associazione Italiana Maria Antonietta (trova la serie completa qui).
Visita guidata al castello di Chantilly
C’era una volta uno sperone roccioso nel bel mezzo di uno stagno, lungo l’antica via che collegava un tempo Parigi alla regione settentrionale della Piccardia. Durante l’XI secolo, in questo luogo, sorse una fortezza difensiva.
Nel corso del Medioevo, la fortezza di espanse fino a occupare tutta la superficie del piccolo isolotto su cui era sorta (in realtà gli isolotti sono due, ma il secondo è ormai irriconoscibile sotto alla mole del complesso odierno).
Di quel periodo, il castello conserva ancor oggi la sua insolita pianta triangolare e la base delle antiche torri trecentesche (ben 5 su 7!).
Se l’edificio passò dall’essere un’anonima fortezza ad un castello degno dell’invidia dei re di Francia, ciò lo si deve ai suoi proprietari illustri, le cui vicende personali sarebbero degne di un romanzo, o addirittura di una saga. Senza ulteriore indugio, passo a presentarli.
Anne de Montmorency (1493-1567)
L’incredibile Anne de Montmorency fu un grande uomo politico e militare, nonché il braccio destro del re François I, poi di suo figlio Henri II ed infine della vedova di questi, la celebre Caterina de’ Medici.
Durante le sanguinose Guerre di Religione, Anne fece parte del clan cattolico moderato vicino a quello protestante (i cosiddetti “ugonotti”). Salvò la vita di numerosi artisti protestanti durante le persecuzioni e sua sorella Louise sposò addirittura un nobile ugonotto. Ella fu la madre del celebre Gaspard de Coligny, colui che divenne poi il leader della fazione nobile protestante.
Nonostante ciò, in una delle epoche più sanguinarie che la storia di Francia ricordi, Anne de Montmorency visse fino ai settantaquattro anni, morendo solo a seguito di gravi ferite riportate sul campo di battaglia!
Al lui si deve la prima grande trasformazione del castello, che abbandonò il suo desueto aspetto medievale per un look più “moderno”, ossia quello dato dallo stile Renaissance tipico del XVI secolo.
Benché l’edificio a pianta triangolare sia stato demolito in gran parte nei tumultuosi anni che seguirono la Rivoluzione francese, l’impronta del duca Anne permane altrove.
Ad esempio, nel parco del castello – la cui estensione oggi ammonta a “soli” 115 ha rispetto ai 900 originari – Anne fece erigere sette cappelle, sette stazioni di pellegrinaggio di cui quattro sussistono ancora (1535 circa).
Il cosiddetto Petit Château (‘Castello piccolo’) di Anne de Montmorency è una delle rare porzioni sopravvissute alle razzie rivoluzionarie di fine Settecento. Venne eretto sulla seconda isola dello stagno, adiacente a quella del castello medievale originario (anni 1560).
La nuova costruzione voluta dal duca de Montmorency rispondeva ai canoni estetici dell’epoca: una residenza non elevata, regolare, circondata da acque e giardini come le ville fiorentine.
Henri de Montmorency (1534-1614)
Fedele alla politica di suo padre Anne, anche Henri de Montmorency simpatizzò per le schiere protestanti durante le Guerre di Religione. Per questa ragione, combatté al fianco di Henri IV, il famoso re ugonotto che si convertì al cattolicesimo. “Il mio compare”, così il re chiamava il duca.
Agli inizi del 1600, Henri de Montmorency fece eseguire dei lavori nei pressi del ramo orientale dello stagno. La zona prese allora il nome di bosco di Sylvie, la ninfa della foresta.
Accanto alla sorgente che sgorga nei pressi dello stagno, venne eretta una costruzione dedicata al ritiro e al piacere con annesso giardino (1604-1606), la Maison de Sylvie.
Secondo il re Henri IV, il castello di Chantilly era “la residenza più bella di Francia” e propose inutilmente al “suo compare” di scambiarlo con una delle tante residenze reali. Niente da fare, il duca non mollò mai il suo castello, ma Sua Maestà vi soggiornò spesso, perfino troppo, anche quando il padrone di casa era assente!
La ragione ufficiale di questa predilezione era la caccia e lo splendido parco traboccante di selvaggina di Chantilly, ma il duca conosceva troppo bene il suo re per ignorare la vera ragione di cotanta assiduità: da grande estimatore di “bellezze naturali” qual era, il sovrano aveva messo gli occhi sulla giovanissima figlia del duca, Charlotte-Marguerite (1594-1650).
Per avere Charlotte tutta per sé, il re la diede in sposa a suo cugino, il principe di Condé, che si diceva avesse una predilezione per gli uomini (1609). Tuttavia qualcosa andò per il verso sbagliato, poiché il principe prese la giovane moglie e fuggì in Belgio pur di sottrarla alle avances del re!
Dall’unione nacque il leggendario Louis II de Bourbon-Condé detto Il Gran Condé (1621-1686), futuro proprietario di Chantilly, eroe militare e cugino di Louis XIV, il Re Sole (ne parlerò nel prossimo articolo).
Henri II de Montmorency (1595-1632)
Il fratello di Charlotte, Henri II de Montmorency, sposò una cugina della regina Maria de’ Medici, Maria Felice Orsini (in francese des Ursins), a cui consacrò il bosco di Sylvie, compresa la piccola Maison omonima costruita da suo nonno.
L’unione fu felice e alla morte di Henri la vedova inconsolabile si ritirò in convento. Il duca aveva osato cospirare contro il cardinale Richelieu, la potente eminenza grigia che operava sotto il regno di Louis XIII, e per questo era stato condannato a morte.
Chantilly venne allora confiscata e rischiò di rimanere per sempre una residenza reale, proprio come aveva sognato il padre di Louis XIII, Henri IV. Furono invece le abili manovre politiche della sua ultima fiamma, Charlotte-Marguerite, a riottenere il castello di famiglia.
Grazie a ciò, il castello passò poi in mano a suo figlio, il futuro Grand Condé, segnando per Chantilly l’inizio di una nuova epoca di fasti…