Il castello di Vaux-Le-Vicomte, la meraviglia che ispirò la reggia di Versailles
Il castello di Vaux-Le-Vicomte è decisamente meno conosciuto di quello di Versailles, eppure la reggia più famosa di Francia deve la sua esistenza proprio a questa meraviglia.
Uscendo dalle porte di Parigi, in circa un’ora e mezza, si raggiunge la stazione di Verneuil l’Etang, da cui parte una comoda navetta diretta alle porte del castello (siamo a circa cinquanta km a sud-est di Parigi).
Il castello di Vaux-Le-Vicomte rappresenta il migliore esempio d’armonia tra architettura e paesaggio del XVII secolo in Francia e può vantarsi d’aver fatto diventare verde di invidia il fierissimo Re Sole, Louis XIV. Il sovrano era giovanissimo al tempo in cui varcò la soglia del palazzo.
Tutto aveva preso piede dall’audace visione di Nicolas Fouquet (1615-1680), un ambizioso avvocato che a colpi di abilità e ingegno aveva scalato i gradini del potere. La sua famiglia, ogni giorno più ricca e potente, scelse come emblema lo scoiattolo accompagnato dal motto:
« Quo non ascendet »,
ossia ‘Fino a dove non saliremo?’.
Nicolas giunse a farsi nominare sovrintendente delle finanze dal cardinale Mazarin, primo ministro del giovanissimo re Louis XIV che ai tempi aveva appena quindici anni. All’epoca della nomina, i lavori per la costruzione dello splendido castello di Fouquet erano iniziati già da 12 anni, prova tangibile della fortuna che l’avvocato aveva raccolto.
Alla morte del cardinale Mazarin, Nicolas Fouquet si aspettava di succedergli in qualità di primo ministro (marzo del 1661). Purtroppo, Sua Maestà – un ventiduenne esasperato dai complotti – era fermamente deciso a governare solo soletto, poiché di primi ministri “ingombranti” ne aveva avuto abbastanza.
Come se non bastasse, un altro ambizioso e più scaltro “scoiattolo” di nome Jean-Baptiste Colbert aveva persuaso Louis XIV, già terribilmente sospettoso di suo, che Fouquet aveva derubato le casse reali approfittando della sua carica.
Perché inventarsi una calunnia simile? Semplicemente perché Colbert, intendente privato di Mazarin, era desideroso di liberarsi del suo collaboratore per ottenerne la carica. Nulla di nuovo sotto il sole, n’est pas?
Un furto milionario era effettivamente avvenuto, ma ad opera di Mazarin, non di Fouquet, eppure la trappola preparata da Colbert funzionò a meraviglia. Non dimentichiamo che il giovane Louis XIV aveva perso ogni fiducia nei dignitari del regno, sempre invischiati in qualche complotto ai danni della sua regale persona.
Lo splendore del castello di Vaux-Le-Vicomte fece il resto: il re si convinse d’essere stato truffato!
Ai tempi della festa d’inaugurazione del castello, il 17 agosto 1661, il re aveva già deciso di imprigionare Fouquet, ma non senza essersi prima goduto la festa.
Le celebrazioni di quella giornata divennero leggenda. Negli splendidi giardini del castello, Molière mise in scena per la prima volta “Gli importuni”, una commedia che gli era stata commissionata appena due settimane prima!
Fouquet non poté mai godersi il suo splendido castello appena ultimato.
Venne arrestato dal capitano dei moschettieri, d’Artagnan – proprio quello che ispirò il personaggio dei romanzi di Dumas! – e subì un processo pilotato che si risolse solo in parte a suo favore, con una condanna all’esilio. Il re non fu soddisfatto del risultato e commutò la pena nella prigione a vita.
Fouquet morì nel carcere di Pinerolo in Piemonte nel 1680, dopo sedici anni di reclusione durante i quali poté vedere sua moglie solo una volta.
Essere re nel XVII secolo non doveva essere cosa semplice. I complotti esistevano, eccome! Tuttavia, il caso di Fouquet non era tra questi. Se del suo ex-sovrintendente Louis XIV non aveva più voluto sentir parlare, il suo bel castello non smise mai di ossessionarlo.
Per ottenere una reggia perfino più sbalorditiva, il Re Sole si servì della stessa illustre equipe che aveva lavorato per Fouquet al progetto di Vaux-Le-Vicomte: l’architetto Louis Le Vau, il giardiniere André Le Nôtre e il pittore-decoratore Charles Le Brun. La Versailles che conosciamo stava per sorgere!
Sorprendentemente, la serie TV “Versailles” ha visto più scene girate a Vaux-Le-Vicomte che alla reggia da cui prende il nome. Gli interni del castello di Fouquet offre scorci e sfondi più in linea con l’epoca del regno di Louis XIV (XVII secolo), mentre l’odierna Versailles è conservata soprattutto nel suo aspetto settecentesco.
Ogni sabato sera, con la bella stagione, al castello di Vaux-Le-Vicomte viene concesso di rivivere un assaggio del suo passato, con circa 2000 candele che illuminano il salone di rappresentanza e i viali del giardino. Un po’ di nostalgia per lui, un’esperienza unica per noi.
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