Il cimitero di Picpus o il cimitero dei ghigliottinati
Nei pressi di place de la Nation, nel XII arrondissement, esiste un cimitero privato dalla storia eccezionale (35, rue de Picpus, aperto dalle 14 alle 17 dal lunedì al sabato).
In pieno regime del Terrore, l’efficienza della ghigliottina poneva il problema dell’igiene all’ordine del giorno. Le ingenti quantità di sangue provocate dalle esecuzioni rendevano l’aria del vicinato irrespirabile e le fosse comuni faticavano a contenere i cadaveri.
Sotto la pressione degli abitanti dei quartieri interessati esasperati dal fetore – ma anche per trovare nuovi luoghi di sepoltura – la ghigliottina venne dislocata in diversi punti della città. La possiamo seguire da place de la Concorde a place de la Bastille ed infine in place du Trône Renversé (‘piazza del Trono rovesciato’), oggi nota come place de l’Île-de-la-Réunion a sud-est di Parigi.
Ma dove smaltire il macabro frutto delle esecuzioni?
A pochi passi dalla ghigliottina, nel villaggio di Picpus, il governo rivoluzionario aveva requisito, due anni prima, il convento delle Chanoinesses di Sant’Agostino: un terreno libero, di proprietà nazionale, circondato da alte mura discrete… non si poteva chiedere di meglio.
Dal 14 giugno al 27 luglio 1794 – sarebbe a dire in circa sei settimane – 1306 persone vennero giustiziate in place de l’Île-de-la-Réunion.
Avevano tra i 16 e gli 85 anni – 1109 uomini, 197 donne – e provenivano dalle più disparate estrazioni sociali: marchesi e minatori, principi e vinai, soldati e gran signore di un’epoca ormai tramontata. I nomi sono oggi ricordati sulle pareti della cappella del cimitero.
Nel giardino di Picpus vennero scavate due fosse comuni. La prima accolse 1002 corpi, la seconda 304.
Per evitare di incorrere in nuove proteste da parte dei cittadini, il luogo di sepoltura venne mantenuto segreto, ma alcuni cittadini riuscirono a scoprirlo. Si dice che tra questi vi fosse una giovane donna, Mademoiselle Paris, che aveva avuto l’ardire di seguire il carretto contente i corpi di suo padre e di suo fratello fino al cancello della proprietà.
Anche dopo la caduta di Robespierre – considerato l’artefice del regime del Terrore, benché non fosse il solo – la paura impiegò diverso tempo a scemare. I parenti dei giustiziati, desiderosi di ritrovare i corpi dei loro cari, dovevano ancora muoversi nell’ombra.
Nel 1797, la principessa Amélie de Salm-Kyrbourg si mise alla ricerca dei corpi di suo fratello e del suo amante, Alexandre de Beauharnais, il primo marito di Joséphine de Beauharnais che divenne poi imperatrice al fianco di Napoleone Bonaparte.
Grazie all’aiuto di cittadini locali, come la fantomatica Mademoiselle Paris, le due fosse comuni furono individuate. Il terreno era stato lottizzato e messo in vendita senza render noto, beninteso, il suo macabro contenuto.
La principessa fece acquistare segretamente, per suo conto, uno dei lotti.
All’alba del 1800, ulteriori lotti vennero acquistati da Madame de Montagu e sua sorella Madame de La Fayette, moglie del celebre marchese eroe della Guerra d’Indipendenza Americana. Le due donne erano in cerca della fossa comune in cui i corpi della nonna, della madre e della loro sorella maggiore erano stati gettati.
Per riuscire a rientrare in possesso dell’intero terreno, le due sorelle decisero di fondare una società composta dalle famiglie dei ghigliottinati sulla place du Trône-Renversé.
A Picpus sorse così un luogo commemorativo ove rendere omaggio alle vittime del Terrore e un cimitero destinato ancor oggi ad accogliere esclusivamente i discendenti dei giustiziati tra il giugno e il luglio 1794.
Il marchese de La Fayette riposa nel cimitero voluto dalla moglie, proprio accanto a lei, seppellito con il terreno che lui stesso prelevò dall’America a questo scopo.
(Da leggere anche l’articolo dedicato di Paris Zig Zag)