Il teatro privato della regina Marie-Antoinette
Se siete capitati per caso su questo articolo, sappiate che fa parte di una serie che ripercorre alcune delle tappe del favoloso Maria Antonietta Tour 2019, ideato da Alice Mortali, presidente di Aimant, Associazione Italiana Maria Antonietta (trova la serie completa qui).
Giorno 2 – Il Teatro privato di Marie-Antoinette
La visita speciale al Petit Trianon, il rifugio privato di Marie-Antoinette entro il parco della Reggia di Versailles, ci ha permesso di esplorare gli attici e gli interni dello château (come vi ho raccontato nel precedente articolo).
A conclusione della giornata, abbiamo avuto l’occasione di scoprire un meraviglia discreta, quasi segreta, che sorge proprio accanto al giardino alla francese, sul lato Ovest dell’edificio del Petit Trianon: il teatro privato della regina.
La sala da spettacolo è un piccolo gioiello la cui preziosità non sta affatto nei materiali che lo costituiscono, ma piuttosto in ciò che testimonia, ossia la passione che Marie-Antoinette riservava alla scena .
Al piccolo teatro si accedeva attraverso un pergolato, oggi fedelmente ricostruito, che si trova a ovest dello château sulla destra, guardando verso il giardino alla francese.
Il percorso era illuminato da lampade a olio e ricoperta da teli, onde evitare ad abiti e acconciature di sporcarsi o d’impigliarsi lungo il tragitto.
L’edificio è praticamente irriconoscibile dall’esterno, privo com’è di decorazioni che ne annuncino la funzione.
Tale sobrietà si deve a una politica di risparmio voluta dalla regina stessa che, con la tanto sospirata maternità, aveva cessato di ricercare distrazioni nelle spese pazze.
L’interno, che appare prezioso quanto una delle sale della reggia poco distante, è costituito da materiali poveri, tanto da meritare l’appellativo di Théâtre de papier (‘Teatro di carta’).
Grazie a questa “povertà” materiale – si tratta principalmente di cartapesta, gesso e legno – durante la Rivoluzione francese, la meraviglia venne risparmiata dalle spoliazioni, fatta eccezione per la tappezzeria.
Al termine di un lunga operazione di restauro del teatro, quest’ultima è stata fedelmente ricreata grazie alle maestranze di Lione e riportata al blu originale voluto da Marie-Antoinette (nel XIX secolo erano stata cambiata in rosso, come voleva la moda del tempo).
La compagnia di attori che si esibiva sulla scena, conosciuta come la “troupe des seigneurs” (‘la troupe dei signori’), era composta dai più intimi amici e familiari di Marie-Antoinette.
Alla regina veniva riservato il ruolo principale – bien sûr! – e le scene galanti, per non suscitare imbarazzi, venivano recitate assieme al cognato, il vivace conte d’Artois.
Il re Louis XVI assisteva alle rappresentazioni da un palco centrale posto al di sopra dell’ingresso, gli altri invitati nei palchetti lungo le pareti e nella piccola platea.
Come se la cavava Marie-Antoinette sulla scena? Difficile dirlo: certamente i suoi amici privilegiati, i familiari, oppure il marito teneramente affezionato, non avrebbero potuto fornire una critica obiettiva.
Possiamo allora affidarci alle parole di Madame Campan, la fedele cameriera della sovrana che definì una delle pièce come «royalement mal jouée» (‘regalmente mal recitata’).
Gli spettacoli si tennero per circa cinque anni (1780-1785) nelle serate di primavera e estate.
Dopo l’umiliazione subita con lo scandalo della collana (1785), la regina non ebbe più la forza di divertirsi come un tempo e abbandonò definitivamente la scena.
Le scenografie dipinte che si vedono oggi risalgono al XIX secolo, periodo durante il quale il teatro venne restaurato e conobbe persino qualche revival nostalgico.
I complicati meccanismi che muovono le scenografie, invece, sono ancora quelli originali del XVIII secolo, per di più perfettamente funzionanti, grazie alla manutenzione di tecnici specializzati.
La sala poteva accogliere al massimo duecento spettatori – ma solitamente non erano mai più di poche decine, tutti facenti parte della famiglia reale, per non suscitare invidie pericolose tra i cortigiani.
Nonostante questo accorgimento, le serate al piccolo Théâtre de papier alimentarono la gelosia ed il rancore – già piuttosto vivi – della vecchia nobiltà, regolarmente esclusa dalle riunioni del Petit Trianon.
Si può ben capire che le vecchie mummie incipriate della corte non fossero propriamente l’anima della festa e che l’etichetta di corte fosse opprimente. Al contrario, gli amici di Marie-Antoinette erano giovani, vivaci, divertenti e al Trianon si godeva di un’illusione di libertà.
Con le sue prolungate assenze dalla corte, la regina commise una delle sue più gravi imprudenze, contribuendo a creare presso l’aristocrazia una frattura tra generazioni.
I nobili delle più antiche famiglie del regno si convertirono così da potenti alleati in freddi oppositori e questo spiega in parte la solitudine della sovrana durante gli eventi della Rivoluzione.
Al teatro è possibile accedere solamente prenotando una visita guidata (in francese e con tariffa a parte) direttamente dal sito del castello di Versailles.
Ed ora vi lascio con un meraviglioso… cambio di scena!