Andrea Biscaro con rosa

La Lepre di Marzo ritrovata tra odalische e palazzine eleganti

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Finalmente la Lepre di Marzo è stata ritrovata!

Chi mi segue da un po’ sa che io e il Bianconiglio l’abbiamo cercata in lungo e in largo per le strade di Parigi: per le sale di un museo meraviglioso, sulla soglia dell’atelier del primo stilista della storia, tra le ceneri di una reggia scomparsa, persino all’ex-Ministero della Marina… Inutile! Per un soffio, il caro amico del Cappellaio Matto, che nel frattempo si consumava dalla preoccupazione, era sempre riuscito a sfuggirci. Per chi non lo sapesse, tutta questa frenesia era dovuta a un nuovo amore primaverile, la contessa Varvara Rimsky-Korsakov.

Korsakov 3
Il disastro brevemente riassunto: 1) la Lepre di Marzo che non si presenta per il tè; 2) la bella contessa Korsakov che lo ha fatto innamorare a Primavera (la Lepre di Marzo si innamora sempre a Primavera); 3) la biografia che sto impiegando come guida per ritrovare il nostro amico, L’amante di se stessa di Andrea Biscàro (io l’ho trovata qui).
Tappe Korsakov
Le tappe della ricerca: il Musée d’Orsay che conserva il ritratto di Madame (in alto a sinistra), la maison Worth di rue de la Paix dove la contessa andava a farsi bella (in alto a destra), il sito su cui sorgeva il Palais de Tuileries che ospitò molte sue apparizioni in pubblico (in basso a sinistra) e la sala da ballo del ministero della Marina dove diede scandalo (in basso a destra).

(Per chi volesse sapere di più sulle ricerche precedenti ecco dove trovarle)

Grazie a un’avvincente biografia della contessa Korsakov mi ero messa sulla buona strada: se si vuole trovare un innamorato, occorre seguire l’oggetto della sua passione e i passi di Madame mi avevano portato sulla scia di alcuni scandali dal profumo conturbante…

Il più famoso ebbe luogo in rue Spontini, in casa della contessa di Castellane.

Rue Spontini
Scorcio della rue Spontini, in uno dei quartieri più chic e alla moda durante il Secondo Impero. La contessa Korsakov abitava a pochi passi.

Il quartiere, lo stesso in cui abitava anche madame Korsakov, era uno dei più eleganti dell’epoca e rimase in voga anche a cavallo tra i due secoli XIX e XX secolo, motivo per cui molte palazzine sono state in seguito modificate per aggiornarle al nuovo gusto eclettico e Art Nouveau.

Rue Spontini palazzo
Una palazzina in rue Spontini che conserva lo stile della metà del XIX secolo. Dietro mura come queste, Madame Korsakov diede scandalo con una delle sue esibizioni sconvenienti.

La contessa de Castellane aveva organizzato una serata di tableaux vivants (quadri viventi), uno degli intrattenimenti più amati del tempo. Si mettevano in scena, con personaggi in carne e ossa, quadri tratti dalla mitologia o dalla letteratura. La cura del costume e dell’atteggiamento erano il fulcro dell’esibizione.

Per uno spirito amante della provocazione come quello della bella Varvara, i tableaux vivants rappresentavano un’occasione per mettere in mostra la propria bellezza… oltre che la propria audacia! La contessa Korsakov scelse un tema che all’epoca era molto in voga: l’odalisca che, nella precipitosa immaginazione di scrittori e artisti europei infatuati dell’Oriente, incarnava la figura seducente di una schiava concubina di sultani ottomani, ma nella realtà si trattava di schiave addette al servizio da tavola delle donne. Noi ci atterremo alle fantasie esotiche e romantiche dell’Ottocento contemplando alcuni esempi dal mondo dell’arte che possono aver ispirato il personaggio di Madame.

L'odalisque Brune_1745_Francois Boucher
Odalisca bruna di Francois Boucher, una delle prime ad apparire nel panorama della pittura francese, anno 1745 (Musée du Louvre).
La Grande Odalisca
La Grande Odalisca di Jean Auguste Dominique Ingres, 1814 (Musée du Louvre).
Donne di Algeri Delacroix
Donne di Algeri di Eugène Delacroix, 1834 (Musée du Louvre).
Tepidarium di Theodore Casseriau 1853
Tepidarium di Theodore Casseriau, 1853 (Musée d’Orsay), uno dei più intriganti: il soggetto antico permette un certo erotismo e Casseriau lo dedica tutto alla donna di cui è innamorato, la celebre attrice e mondana Alice Ozy, i cui lineamenti vengono ripetuti nei tratti della donna bruna al centro e ai lati della composizione.

Seduzione, mistero, esotismo, la maliziosa Varvara non poteva chiedere di meglio. Alla serata di rue Spontini il suo costume, un dono del Bey (principe) di Tunisi, lasciò ben poco all’immaginazione…

Odalisca Ingres dettaglio
La Grande Odalisca, dettaglio.
Le Donne di Algeri dettaglio
Le Donne di Algeri, dettaglio.
Tepidarium dettaglio
Tepidarium, dettaglio con lo sguardo ammaliatore della misteriosa bruna…

Giunta alla fine della mia lettura una semplice intuizione mi portò alla soluzione dell’enigma. A pochi passi dalla casa che ospitò l’esibizione di Madame c’è rue de la Pompe, la via elegante in cui aveva preso alloggio la stessa Varvara. Al numero 122 si vede oggi una bella palazzina modificata una decina d’anni dopo la scomparsa della bella contessa. D’improvviso, il richiamo del Bianconiglio mi attirò in un piccolo caffè nei paraggi. Su un tavolino leggermente appartato, trovai le tracce del passaggio del nostro amico innamorato, assieme a un dono certamente destinato alla sua amata. La mia intuizione era corretta: la Lepre di Marzo aveva terminato la dolce lettura della biografia della bella Varvara e aveva infine deciso di tornare su suoi passi.

Andrea Biscaro con rosa

La Primavera è trascorsa e si è portata via il primo grande amore della Lepre di Marzo restituendoci il consueto, rassicurante disordine del Paese delle Meraviglie. L’amico del Cappellaio Matto pare essersi dato una calmata, nei limiti della sua stranezza, ma attendiamo tutti con apprensione l’arrivo della prossima stagione degli amori…

Cappellaio lepre e Alice