Il Trionfo dei Cento Coperti per le cene da fiaba di Napoleone III
Le collezioni del MAD (museo delle Arti Decorative di Parigi) sono immense, ma qui voglio scrivere di uno solo di quei capolavori, scelto non per la sua indiscutibile bellezza, quanto per i danni evidenti inflitti al suo antico splendore.
Un occhio distratto potrebbe attribuirli allo scorrere del tempo, ma la storia che questo reduce maestoso ha da raccontare è ben più tragica.
Vi presento il Trionfo dei Cento Coperti, commissionato da Louis-Napoléon Bonaparte pochi mesi prima della sua proclamazione a imperatore, col nome di Napoléon III.
La meraviglia proviene dal palazzo delle Tuileries che, dai tempi della Rivoluzione francese (fine XVIII secolo) fu la sede ufficiale del governo fino al 1870.
Fino alla loro distruzione, le sale della reggia videro lo svolgersi di dibattiti, spettacoli, balli, cene, ricevimenti, ma anche scontri violenti e sommosse popolari.
A metà del XIX secolo, Louis-Napoléon decise di trasformare il palazzo in una vetrina dorata per il suo governo, che impiegò il lusso e l’opulenza come mezzi di propaganda, una caratteristica che sarà poi distintiva del Secondo Impero (1852-1870).
Tanto per cominciare, bisognava poter disporre di una tavolata dalla decorazione fastosa, ma si presentò subito un problema non indifferente: l’argenteria del palazzo era stata in gran parte fusa per far fronte alle spese militari, oppure trafugata nel corso degli scontri tra cittadini e potere ufficiale.
Louis-Napoléon decise allora di commissionare un nuovo servizio d’onore in argento massiccio, ma il preventivo che gli venne presentato fu a dir poco scoraggiante.
Si fece allora avanti un gioielliere, Charles Christofle, che aveva da poco acquistato il brevetto per la doratura e l’argentatura per elettrolisi.
Christofle proponeva una soluzione innovativa, ossia un servizio solamente argentato, dunque più economico, che testimoniasse allo stesso tempo l’interesse di Louis-Napoléon Bonaparte per le nuove scoperte scientifiche.
Napoléon III era fiero della propria modernità e non perdeva occasione di sottolinearla, men che meno quando richiedeva una spesa ragionevole!
I 4000 pezzi del Trionfo da tavola realizzato da Christofle, il servizio d’onore di Napoleone III, furono una delle meraviglie esposte all’Esposizione universale del 1855.
Potevano fornire fino a 100 coperti su una tavola di 30 m di lunghezza!
La figura centrale rappresenta la Francia che distribuisce corone di gloria (scultori Georges Diébolt e Pierre-Louis Rouillard), ed è corredata da candelabri decorati con varie allegorie, tra le quali spiccano l’agricoltura, le scienze, le arti, l’industria…
Da allora, la maison Christofle ricevette molti altri incarichi prestigiosi, tra cui la doratura dei gruppi scultorei sugli esterni dell’Opera Garnier o quello di rifornire d’argenteria nuova i salotti delle famiglie più potenti e ricche di Francia.
(Cerca uno dei servizi di Christofle sbirciando nel salotto della principessa Mathilde Bonaparte, cugina dell’imperatore).
Nel maggio 1871 la situazione a Parigi era però molto cambiata: la Francia era in guerra contro la Prussia, Napoleone III era stato fatto prigioniero dai nemici, l’Impero non esisteva più e gli abitanti della capitale erano reduci da un assedio estenuante, che si era trascinato per i mesi, attraverso un inverno rigidissimo.
Nelle memorie dello scrittore Victor Hugo, alla data del 30 dicembre 1870, si legge:
Hier, j’ai mangé du rat
(Ieri ho mangiato topi)
… e a un certo punto di topi a Parigi non se ne trovavano più.
Quando i parigini ricevettero la notizia che il nuovo governo provvisorio di Adolphe Thiers, che operava da Versailles, si era arreso ai Prussiani a delle condizioni umilianti, la reazione fu violentissima.
Parigi si sollevò, rinnegò il nuovo governo e costituì la Comune nel marzo 1871.
Non potendo permettere simili colpi di testa, Thiers promise ai Prussiani di punire in maniera esemplare la capitale.
In attesa dell’arrivo dei soldati (francesi come loro), i comunardi appiccarono il fuoco a tutti i simboli del potere che riuscirono a raggiungere. Il palazzo delle Tuileries fu il primo della lista.
Dal 21 al 28 maggio, le truppe francesi si scontrarono con i parigini, eseguendo delle esecuzioni sommarie che costarono la vita a migliaia e migliaia di cittadini (i numeri restano ancora incerti), senza distinzione di sesso o di età. La tragedia viene tristemente ricordata come la Semaine sanglante (‘Settimana di sangue’).
Tornata la calma, il vice-presidente della maison Christofle riuscì a recuperare dalle ceneri del palazzo delle Tuileries ciò che rimaneva del servizio d’onore di Napoleone III e ne fece dono al MAD (museo delle Arti Decorative di Parigi), dove oggi è esposto tra altri tesori risalenti alla stessa epoca.
L’opacità e le crepe che si sono sostituite allo scintillio dell’argento raccontano della fine di un’illusione, di un’epoca abbagliata dal suo stesso splendore, infine offuscato dal divario sociale su cui si reggeva.
Per i cacciatori di meraviglie più curiosi, la maison Christofle esiste ancora: si trova sulla prestigiosa rue Royale dal 1897.
Il blasone sul muro ne ricorda la fondazione più antica (anno 1830), quando la maison forniva la corte del re Louis-Philippe d’Orléans (Monarchia di Luglio 1830-1848).
Buona esplorazione!