Sacré Bleu, un mistero bohémien

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Ecco un libro che verrà divorato da quella speciale tipologia di lettore che non disdegna il confine tra verità storiche e gli imprevedibili risvolti della fantasia. Se sapete cosa sia il sentimento artistico, la passione per le storie del passato; se siete quei nostalgici che sospirano quando si cita l’esplosivo fermento creativo della Parigi della Belle Époque, o se condividete segretamente lo spirito irriverente della leggendaria Bohème, “Sacré Bleu” vi sedurrà.

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Accantonate dunque l’idea che potete avere dei romanzi storici, perché il racconto imprevedibile di Christopher Moore vi condurrà oltre, riscrivendo sotto una luce completamente nuova fatti che credete di conoscere alla perfezione. Per esempio, siamo proprio certi che il pittore Vincent van Gogh si sia suicidato?

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Henri de Toulouse-Lautrec, Jane Avril che danza (Musée d’Orsay, 1892)

Seguite allora, senza ulteriore indugio, due figli di una delle più turbinose stagioni artistiche parigine – uno vissuto realmente, l’altro chissà? – i quali si trovano loro malgrado coinvolti da eventi al limite del paranormale. Il primo è il leggendario artista cantore dei bassifondi parigini, l’irrimediabilmente debosciato Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901). Il secondo è il suo giovane amico Lucien, pittore squattrinato travolto da un antico amore inaspettatamente ritrovato. Difficile dire se si rivelerà più pericolosa la passione di Lucien o il dissipato stile di vita di Toulouse-Lautrec.

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Paul Sescau, Ritratto del suo amico Henri de Toulouse-Lautrec (1880-1890, © Siren-Com/WikiCommons)

Tra picchi di ironia e di suspence, i due artisti ricomporranno i frammenti di un mistero che risale al tempo del primo incontro tra l’uomo e gli arcani poteri del colore.

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Henri de Toulouse-Lautrec, Donna con i guanti (Musée d’Orsay, 1890).

Ho concluso la lettura di “Sacré Bleu” diversi anni fa, ma il ricordo inebriante dell’illusione che crea non si cancella facilmente, ecco perché ho deciso di inserire questo libro nella rubrica delle Letture Meravigliose.

Se siete familiari con la Storia, quella dei libri di scuola, consentitevi di abbandonarvi allo spirito irriverente di un piccolo, lurido e splendente mondo che chiamano “Bohème”, tra le luci e le ombre di una Parigi che non c’è più e che può ispirare storie straordinarie, come quella di questo pigmento sacro – il Sacré Bleu – e delle passioni che l’arte sa innescare.

Come sai, quando pensi al blu — quando dici blu — che ti stai riferendo allo stesso blu di qualcun altro? […] Questa è una storia sul colore blu e, come il blu, non vi è nulla di vero. Blu è bellezza, non verità.

Christopher Moore, “Sacré Bleu

Se l’avventura vi interessa, il libro si trova su Amazon a questo link.