La Moda si racconta(3) – Trucco e parrucco nel 1700
[ Copertina © Giorgia Gordini ]
In quest’intervista a puntate Madame la Mode, ossia la moda in persona, ci racconta il suo passato francese.
Nel scorsa puntata, abbiamo parlato della collaborazione tra Rose Bertin e la regina di Francia Marie-Antoinette (1755-1793). Ora ci occupiamo dell’arte non secondaria d’adornare il capo…
Madame La Mode, può dirci com’erano le acconciature delle dame alla corte di Versailles prima che Marie-Antoinette diventasse regina e le rivoluzionasse (1774)?
Il gusto dominante era quello tradizionale dei secoli precedenti, ossia quello per la pétite tête, o ‘testa piccola’.
Il capo poteva venir coperto con cuffie di cotone leggero, che non dovevano apportare volume.
Il cappello, sotto forma di tricorno, era invece riservato alla caccia.
Il volume iniziò a venir apprezzato a partire dagli anni Sessanta del 1700: le acconciature iniziavano la loro ascesa verso i soffitti, mentre i paniers crescevano a dismisura al di sotto delle gonne.
Il primo forte impulso lo diede Leónard Autié (1751-1820), coiffeur della regina Marie-Antoinette (da coiffe, ‘cuffia’), ossia il parrucchiere-acconciatore che si occupava dei capelli veri e propri. I copricapo e la decorazione erano materia dei marchands des modes, ossia i modisti o merciai.
Di recente, gli storici hanno scoperto che la figura leggendaria di Léonard condensa in sé il ricordo di tre fratelli: Léon, il maggiore, creatore delle acconciature che la regina sfoggiava nelle grandi occasioni, Pierre, coiffeur di Madame Élisabeth, cognata della regina, e il minore Jean-François, che acconciava Marie-Antoinette tutti i giorni.
Nel 1772, Léonard (maggiore) realizzò su Marie-Antoinette l’acconciatura detta monte-au-ciel (‘sale in cielo’) la quale, grazie alle sue volute evocanti le nuvole, raggiungeva i 30 cm di altezza.
Com’era possibile ottenere tanto volume?
Tutto era sostenuto da un pouf, una sorta di cuscinetto imbottito a cui venivano fissate le ciocche impomatate e capelli posticci.
L’insieme veniva fissato col cosiddetto accomodage, composto da strati di cipria a base di polvere d’amido e farina.
Dal 1774 il volume delle acconciature non fece che aumentare.
Non a caso, proprio quell’anno, Léonard venne affiancato da Mademoiselle Rose Bertin, la marchande de modes della regina.
La fantasia del trio produsse tali azzardi da innescare una gara di stravaganza tra le dame dell’alta società.
Come veniva scelto il tema della decorazione dell’acconciatura?
Spesso si traeva ispirazione dall’attualità, ma anche dalla vita quotidiana. Nacque un lessico specifico legato alle acconciature, così come ne esisteva uno per i modelli d’abito, per i colori dei tessuti, ecc.
Vi faccio qualche esempio, ma un catalogo più completo potete trovarlo su Gallica.
Il pouf aux sentiments (‘pouf dei sentimenti’) era composto da perle, gioielli, fiori, bamboline e altre amenità legate agli affetti più cari. Era possibile trovarvi dei ritratti in miniatura di figli, mariti, sorelle, madri, nipoti…
Il bonnet à la victoire (‘cuffia della vittoria’) intendeva celebrare i successi militari con acconciature “trionfali”, con tanto di odorosi rami d’alloro.
Il celebre pouf à la Belle-Poule era una riproduzione della fregata omonima, la quale aveva riportato una vittoria sulla marina inglese nel 1778. La regina intendeva così celebrare l’entrata in guerra della Francia a fianco degli Stati Uniti, i quali si erano sollevati contro l’Inghilterra per la propria indipendenza.
Se questo pare esagerato, provate a figurarvi il pouf à la jardinère (‘alla giardiniera’) che consisteva in un cesto di prodotti ortofrutticoli, con tanto di carciofo a mo’ di ponpon.
Una cortigiana sfoggiò addirittura un boschetto completo di corso d’acqua.
Nessuna dama soffriva di cervicale, madame?
Viene da chiederselo.
Le dame dovevano abbassarsi per attraversare le porte, schivare i lampadari e viaggiavano in carrozza in ginocchio. Le più fortunate erano munite di una pratica molla celata nell’acconciatura che consentiva temporaneamente di ripiegarla…
Certi estremismi furono derisi persino della regina stessa, ma la tendenza generale era la ricerca dell’artificio, l’esatto contrario della moda che seguirà negli anni 1780.
Proprio allora, l’apparenza assunse un ruolo nuovo: l’abito cessò di essere esclusivamente un simbolo di appartenenza ad un gruppo sociale per divenire un mezzo di espressione personale ed individuale.
Da un lato si seguivano le linee guida decise da Marie-Antoinette e Madame Bertin, dall’altro si cercava di distinguersi, seguendo il proprio gusto, l’umore, lo sbuzzo creativo…
L’acconciatura, ancor più dell’abito, divenne il mezzo con cui sbandierare il proprio prestigio sociale, il quale non era più legato esclusivamente al titolo e la rango, bensì alla capacità di essere sempre à la page, ossia al passo col gusto del momento…che sarebbe mutato un attimo dopo!
Quello fu l’inizio di tutto.
Per la prima volta, ai miei piedi, ai piedi della Moda, vennero sacrificate intere fortune.
Il mio potere era tale, che la Dea Economia venne a farmi la corte… E la nostra fu un’alleanza felice.
I miei dettami influenzavano la produzione artigianale nazionale e decidevano la fortuna dei commerci: se la regina si adornava il capo di piume, queste scomparivano dal mercato, e quando Marie-Antoinette sfoggiava stoffe straniere, le produzioni tessili francesi sentivano odor di fallimento.
Questo ricorso all’artificio valeva anche per gli uomini? Non indossavano tutti una parrucca?
Sì, ma per ragioni differenti, per lo più legate a una tradizione di corte che risale ai tempi del Re Sole (XVII secolo) il quale, avendo perso molti capelli a seguito di una febbre tifoide, si era visto costretto a indossare una parrucca.
Immediatamente, i cortigiani lo imitarono, scoprendo così un secondo effetto, al di là di quello estetico: mantenendo corto il taglio dei capelli si riduceva la presenza di parassiti!
L’impiego della parrucca maschile si consolida sotto al regno di Louis XV per altre ragioni ancora.
Nella più tenera infanzia, Louis XV aveva perso i genitori e il fratello nell’arco di tre settimane, e ciò gli aveva lasciato un profondo orrore per qualunque segno di malattia e d’invecchiamento.
Per non urtarlo, a corte si indossavano parrucche dai capelli bianchi a partire dalla più giovane età e si camuffavano i segni della stanchezza ricorrendo al trucco, impiegato indifferentemente sia dagli uomini che dalle donne.
Parrucche e acconciature vennero spesso portate a esempio dell’ingiustizia sociale del tempo: il popolo affamato chiedeva farina per i nutrire i propri figli, mentre la nobiltà la impiegava per ragioni cosmetiche.
Per tornare a vedere incarnati naturali e acconciature meno costruite, occorrerà attendere la diffusione degli scritti di Rousseau che promossero un ideale di semplicità, di ritorno alla natura e di vita campestre.