Ombre Chat Noir

I fantasmi del Louvre: tutto iniziò con un piccolo castello

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È difficile credere che la mastodontica mole del palazzo del Louvre, al momento della sua fondazione, si riducesse a una piccola, bruttina, modesta fortezza medievale. Oggi la superficie complessiva – non solo quella espositiva – raggiunge i 360 000 m² e ognuno di essi racconta una storia. Ripercorrere le vicende salienti di questo immenso, vetusto testimone della storia di Parigi non è un’impresa impossibile, ma occorre procedere a velocità warp otto secoli di storia. Niente paura: con l’aiuto del Cappellaio Matto, che del Tempo se ne intende, tutto è possibile. Io parto, seguitemi se vi va.

Il Louvre di oggi è dotato di due grandi corti:

  • la Cour Napoléon (Corte Napoleone) che ospita la famosa piramide di vetro corredata da un groviglio di selfie-sticks ormai parte integrante del paesaggio;
Io e il Louvre
La cour Napolón e il doveroso selfie (ma senza stick, chiedo venia).
  • la Cour Carée (Corte quadrata), un’elegantissima corte alle spalle della piramide spesso ignorata dalle masse di turisti. Chi non passa a dare uno sguardo alle sue eleganti facciate si perde molto, perché tutto iniziò proprio da qui.

Il Cappellaio Matto mescola rapidamente la sua tazza di tè e ci riporta ai tempi di cavalieri intrepidi, dame maliziose e re capricciosi. Siamo tra il 1190 e il 1202. Parigi era piccolissima rispetto ad oggi (ma non rispetto ad altre città medievali!) e si concentrava soprattutto a nord del fiume e sull’Île de la Cité (l’isola della Senna su cui sorge Nôtre-Dame).

Vista la brutta aria che tirava da Oltremanica e dalla vicina Normandia – regione che rimaneva di fatto sotto il controllo del re d’Inghilterra – l’allora re di Francia Philippe-Auguste (1165-1223) non dormiva la notte all’idea di perdere Parigi. Sua Maestà decise pertanto di chiudere la città entro mura possenti e già che c’era aggiunse una fortezza a nord della Senna a difesa delle mura occidentali: nacque così il primo Louvre (dal nome dalla località su cui venne eretto) che non aveva niente a che vedere con il maestoso palazzo di oggi se non la posizione; in effetti occupava appena un quarto della Cour Carrée!

Louvre pianta
La pianta del Louvre di ieri e di oggi. In rosso la parte occupata dalla fortezza medievale di Philippe-Auguste (il tratteggio indica le mura della città oggi scomparse che lo stesso re fece costruire). In blu la piramide d’accesso di oggi, in azzurro chiaro quella sotterranea e ribaltata visibile nel centro commerciale del Carrousel e in nero la pianta del Louvre come lo conosciamo.

All’interno della fortezza del Louvre sorgeva un imponente donjon o torrione che era guarnigione, arsenale, sala del tesoro e prigione VIP (che qui sta per “veramente illustri prigionieri”, ossia criminali di riguardo o traditori pregevoli).

Pianta fortezza di Philippe-Auguste
La pianta semplificata della fortezza di Philippe-Auguste. La porta sud che si affacciava sulla Senna era dotata di ponte levatoio.
La fortezza del Louvre come appariva dalla Senna
La fortezza del Louvre come appariva dalla Senna. Il donjon svetta su tutte le torri e si diceva raggiungesse 30 m di altezza.
Pozzo e cisterna donjon
Le tracce del pozzo e della cisterna del donjon nella Cour Carrée.
Decorazioni cripta Louis IX
Decorazioni in stile gotico di una cripta del castello risalente al regno di Louis IX (1226-1270), detto anche Saint Louis.

Il ruolo della fortezza rimase per lungo tempo quello di difendere le mura occidentali della città, mentre i re risiedevano al sicuro nel palazzo reale sull’Île de la Cité (letteralmente “isola della cittá”, l’isola su cui sorge Nôtre-Dame).

Conciergerie
Il palazzo della Conciergerie sull’Île de la Cité visto dalla riva nord (Rive Droite): fu la residenza parigina dei re di Francia prima del Louvre.

Giro di cucchiaino, qualche goccia di tè si rovescia sulla tovaglia e… siamo nell’anno 1380: visto che ormai la città si era espansa e aveva inghiottito la fortezza di Philippe-Auguste rendendo superfluo il suo ruolo difensivo, il re Charles V (1338-1380) decise di farne la nuova residenza reale.

Louvre Charles V
In linea rossa continua le nuove mura sotto Charles V nel XIV secolo; quelle più antiche erette sotto Philippe-Auguste sono sempre tratteggiate in rosso. Dopo che le nuove mura lo avevano chiuso dentro la città, il Louvre aveva perso il suo ruolo difensivo. E allora perchè non farne una reggia?

L’aspetto della fortezza divenne più fiabesco, con tetti a punta, canne fumarie e finestre più grandi e luminose che resero l’ambiente più elegante e confortevole (dal punto di vista di persone del XIV secolo, si intende!).

Il Louvre sotto Charles V
Il Louvre sotto Charles V.
Fondamenta della fortezza del Louvre
Le fondamenta della fortezza del Louvre sono visitabili sotto all’ala Sully del museo.

Prima metà del 1500: re François I (1495-1547) decise di fare del Louvre la sua residenza in città ma… orrore! Il re che amava tanto il Rinascimento italiano non poteva sopportare di vivere in una vecchia bicocca tetra, medievale e decisamente demodée.

François I
François I ritratto da Jean Clouet con le linee guida del suo progetto artistico-estetico per la Francia.

Sua Maestà incaricò dunque l’architetto più alla moda del regno, Pierre Lescot (1515-1578), di radere al suolo il torrione e di costruire un palazzo in stile rinascimentale tutto colonne, frontoni, simmetria e proporzioni.

Facciata Lescot
La facciata sulla Cour Carrée di Pierre Lescot: ciao ciao Medioevo, benvenuto Rinascimento!

Bel progetto, ma sarà l’erede di François, Henri II (1519-1559), a vederlo realizzato. L’accesso principale al nuovo palazzo del Louvre venne aperto nelle mura medievali est che, per il momento, vennero preservate.

Louvre Francois I e Henri II
Il Louvre sotto François I e suo figlio Henri II. Niente più donjon.
Decorazione scalone Henri II Louvre
Decorazione di uno scalone del Louvre risalente al regno di re Henri II. Sua Maestà aveva scelto come emblema la luna crescente, simbolo anche della Dea della caccia Diana. PETTEGOLEZZO DI CORTE: i maliziosi non possono non vedere un riferimento alla potente favorita del re, Diane de Poitiers, che aveva scelto anch’essa la Dea lunare come immagine promozionale. Immagino la gioia della regina, Caterina de Medici, nel salire queste belle scale…
Insegne di Henri II
Il monogramma di Henri II, ossia una H e due D intrecciate che starebbero per “deuxième” (‘secondo’), ma anche per Diane…

(Per scoprire di più sull’infelice vita sentimentale di Caterina de’ Medici, regina italiana vittima di un crudele triangolo amoroso, leggi Nessuno avrebbe voluto essere Caterina“)

Sala delle Cariatidi
La Sala delle Cariatidi era la sala da ballo del nuovo palazzo del Louvre in stile Renaissance. Il balcone era riservato ai musicisti. Cento anni più tardi dalla sua creazione, in questa stessa sala, Molière si esibì per la prima volta davanti al Re Sole che aveva allora appena vent’anni: sarà l’inizio della fortuna del drammaturgo.

Ultimo giro di cucchiaino e siamo nella seconda metà del 1500 (1589): il Louvre rimase un cantiere continuo anche sotto i discendenti di Henri II. La sua vedova, Caterina de’ Medici, da brava fiorentina amante dell’ordine e dell’armonia rinascimentale, decise che le cose era meglio farsele da sé e che di quel vecchio Louvre sempre in disordine, pieno di ricordi tristi, non se ne poteva più. Si fece dunque costruire un palazzo nuovo più a ovest sul sito di alcune fabbriche di tuiles (tegole) che gli conferirono il nome di palazzo delle Tuileries.

Caterina de Medici, Charles IX e Henri III
Caterina de’ Medici e 2 dei suoi 10 figli, re Charles IX (al centro) e Henri III (il re con l’orecchino di perla, come lo chiamo io) che videro sorgere il nuovo palazzo delle Tuileries dalle finestre del Louvre.
Palais de Tuileries
Il palazzo delle Tuileries voluto da Caterina de’ Medici raffigurato da Israel Silvestre. Ai tempi di Caterina l’ultimo padiglione a destra non esisteva ancora e la struttura era più simmetrica.
Louvre 1600
La pianta del Louvre alla fine del 1500: in blu a destra il palazzo di Henri II e le aggiunte dei discendenti (Charles IX e Henri III); più a ovest, oltre il fossato delle mura di Charles V (demolite nel 1512), sorgeva il palazzo delle Tuileries di Caterina, (sempre in blu). In rosso i resti delle mura medievali.

Tre secoli sono stati ripercorsi grazie all’abilità del Cappellaio, ma al punto dove siamo arrivati il Louvre era ancora molto lontano dall’avere l’aspetto odierno. Se ne devono vedere ancora delle belle: una galleria lunga mezzo chilometro, una Cour Carrée due volte più grande e incompiuta, una facciata mozzafiato lasciata senza un tetto e la comparsa sulla scena della più temibile delle rivali, la reggia di Versailles.

(Segui il Cappellaio matto ai tempi del Re Sole nell’articolo seguente: “I fantasmi del Louvre: come costruire una reggia smisurata e poi abbandonarla.“)