Balla Esmeralda!
Un essere umano… una fata… un angelo…“Non era alta, ma lo sembrava, per lo slancio ardito della figura sottile. La pelle bruna doveva avere alla luce del giorno il bel riflesso dorato delle andaluse o delle romane. Anche il piccolo piede era andaluso, poichè sembrava essere al tempo stesso stretto e a suo agio nella scarpa aggraziata. Danzava, volteggiava, turbinava su un vecchio tappeto persiano gettatole a caso sotto i piedi, e incontrandone il volto raggiante nei movimenti del ballo si vedevano rifulgere i suoi grandi occhi neri. Tutti gli sguardi intorno intorno erano fissi a lei, tutte le bocche erano aperte, e infatti, mentre danzava al suono del tamburello basco sollevato sopra la testa dalle braccia rotonde e pure, esile, fragile e viva come una vespa, con il bustino d’oro senza pieghe, con la gonna variopinta che si gonfiava, con le spalle nude e le gambe snelle scoperte a tratti dalla sottana, con i neri capelli e gli occhi ardenti sembrava una creatura soprannaturale. “
Victor Hugo
Nôtre-Dame de Paris