La moda si racconta(7) – Parigi dopo il Terrore… è “incroyable”!
[ Copertina © Giorgia Gordini ]
In quest’intervista a puntate Madame la Mode, ossia la Moda in persona, ci racconta il suo passato francese. Abbiamo appena attraversato la Rivoluzione francese (vedi articolo precedente) e stiamo per entrare nel nuovo secolo, l’Ottocento, ma prima ci rimane da raccontare l’ultima avventura settecentesca della Moda: i quattro anni del Direttorio (1795-1799).
Madame, potrebbe dirci cosa ricorda degli anni che seguirono la Rivoluzione?
Essendo guidato dagli uomini che avevano rovesciato il regime del Terrore, il Direttorio intendeva instaurare un governo di stampo borghese-moderato che si distinguesse dai mesi di paura e austerità vissuti fino a quel momento dai francesi.
L’obiettivo principale era quello di evitare alle fazioni estreme di prendere il controllo del Paese: da un lato i monarchici, dall’altro i neo-giacobini.
Per far questo, occorreva innanzitutto rilanciare l’immagine della capitale: Parigi doveva traboccare di vita per dimostrare d’aver superato il passato, sebbene le persecuzioni politiche non fossero affatto terminate.
Ed ecco che le strade tornarono a riempirsi di carrozze, vecchio ricordo dell’Ancien Régime; le boutique eleganti riaprirono, le riviste di Moda ricominciarono a circolare.
Si moltiplicarono i café, luoghi di ritrovo delle classi eleganti, e i cabaret, animati invece dalla classi popolari, senza contare i teatri e le centinaia di sale da ballo che vennero inaugurate in quegli anni.
La società parigina era in mutazione: si stava convertendo in una società borghese.
Mentre la futura classe lavoratrice urbana prendeva forma, la vecchia aristocrazia decaduta guardava con sospetto ai nuovi arricchiti.
Per avere un’idea della situazione, guardate il dipinto intitolato “La partita a Dama” di Boilly. Le due anime dell’élite del tempo sono sedute al tavolo da gioco. Quella monarchica appare vecchia e fragile, quella borghese-liberale invece è giovane e vigorosa.
Le convinzioni politiche dei due giocatori si deducono dall’abbigliamento: a destra, l’anziano monarchico sfoggia una chiara evocazione della tenuta maschile sotto l’Ancien Régime, mentre il suo avversario, in pantaloni aderenti e basette, riflette l’immagine del borghese dalle convinzioni liberali.
Dunque la Moda mantenne la sua connotazione politica anche dopo la Rivoluzione.
Per diversi anni, sì.
Immaginiamo di fare una passeggiata, nella Parigi di quel periodo: oltre a Palais-Royal a cui abbiamo già avuto modo di accennare nelle puntate precedenti, quali erano i luoghi alla Moda?
A nord-ovest della Senna, si trovava il popolarissimo boulevard du Temple in cui si concentravano ben otto teatri in appena duecento metri!
La strada venne ribattezzata “boulevard del crimine” per via del genere di spettacolo messo in scena più di frequente: il dramma sentimentale, caratterizzato da morti tragiche e violente. Quello era il salotto a cielo aperto del popolo.
Procedendo verso est, in boulevard des Italiens, il café Frascati e il Pavillon de Hanovre erano i locali “IN” per le classi più ricche.
Pochi sanno che il bel padiglione settecentesco noto come Pavillon de Hanovre esiste ancora, ma non è più in boulevard des Italiens. Fu ricostruito negli anni Trenta del XX secolo al parco di Sceaux, a sud di Parigi, e a vederlo così isolato risulta difficile immaginare la folla di eleganti che ne animava l’interno.
Il Popolo e il “bel mondo” di Parigi viveva così, uno accanto all’altro. L’occasione per vederli sfilare assieme era l’annuale promenade de Longchamps, un evento religioso divenuto mondano che negli anni del Direttorio era tornato in auge, dopo l’interruzione avvenuta sotto la Rivoluzione.
La processione che, intorno a Pasqua, giungeva all’Abbazia di Longchamp (zona del bois de Boulogne) era il pretesto per esibire la carrozza più bella, i cavalli migliori, le tenute più eleganti. Persino il popolo vestiva gli abiti della festa.
La protagonista dell’evento era la cosiddetta “gioventù dorata” del Direttorio, costituita da Muscadins o Incroyables e Merveilleuses.
Cosa intende per “gioventù dorata”, Madame? Chi erano Moscardini, Incredibili e Meravigliose?
Molti di loro erano eredi di aristocratici giustiziati sotto la Rivoluzione che, grazie a un recente decreto, avevano potuto riappropriarsi dei beni confiscati.
Questi figli di perseguitati politici, esiliati ed “emigrati traditori” esprimevano il loro desiderio di rivalsa e la posizione reazionaria attraverso l’ostentazione della ricchezza riconquistata. Ad anni di austerità e di estremismo violento, la gioventù dorata rispondeva coll’estremismo estetico.
Stravaganza e ostentazione non erano certamente qualcosa di nuovo, basti pensare agli anni d’oro di Marie-Antoinette e Rose Bertin, ma sotto il Direttorio si ripresentarono con una connotazione politica inedita.
I Muscadins (Moscardini), nostalgici del regime monarchico e nemici giurati dei repubblicani più intransigenti, i neo-giacobini, dovevano il loro nome ai profumi pungenti che erano soliti impiegare, i più diffusi dei quali erano il muschio e la noce moscata.
Il loro look era una bizzarra mescolanza di elementi moderni e tradizionali che gli valse più tardi l’appellativo di Incroyables. Osserviamoli più da vicino.
I risvolti sul petto di frac e redingote – corti sul davanti e con lunghe code sul retro – erano esageratamente ampi e coprivano interamente la nuca.
Il gilet era più corto rispetto a quelli tradizionali, ma la vera audacia dei Muscadins fu quella di tornare a sfoggiare le tanto odiate culottes, simbolo di nobiltà, sebbene queste venissero rivisitate, rese più ampie e spesso arricciate sulle ginocchia.
In testa potevano indossare un’ampia feluca o bicorno, ultima evoluzione del tricorno Settecentesco, oppure un grande haut-de-forme, uno dei primi cappelli a cilindro.
Le sciarpe smisurate coprivano il mento e il labbro inferiore.
I capelli venivano portati a “orecchie di cane”, cioè lunghi sulle tempie e tagliati corti sul retro, oppure raccolti in uno chignon con un pettine. L’intento era quello di lasciare la nuca scoperta, onde ricordare il taglio della chioma che subivano i condannati a morte prima di incontrare la ghigliottina.
Nonostante la marcata nostalgia per l’Ancien Régime, i tacchi d’aristocratica memoria non ricomparvero nelle calzature degli Incroyables.
Si diffusero invece delle scarpine piatte a punta d’ispirazione medievale, ma anche gli stivali erano molto apprezzati, non essendo mai scomparso il gusto per la moda inglese.
Gli accessori irrinunciabili erano gli orecchini, la canna da passeggio e un grosso monocolo o pince-nez.
Reazionari, snob e in genere monarchici, questi “stravaganti” condannavano il bagno di sangue del Terrore, ma erano al contempo pronti a difendere le proprie opinioni con la violenza.
Molti passeggiavano accompagnati da un bastone nodoso a spirale che chiamavano “potere esecutivo” a cui ricorrevano volentieri durante le discussioni politiche…
Affettazione e provocazione non erano limitati all’abbigliamento, ma coinvolgevano lo stile di vita, il tenore delle riunioni e persino il linguaggio.
L’esempio più calzante fu quello dei famosi “balli delle vittime”, ai quali venivano ammessi solo coloro che potevano “vantare” un parente ghigliottinato.
Si andava vestiti a lutto e ci si salutava con un movimento secco e rigido del capo, come se stesse cadendo mozzato dalla lama della ghigliottina. Le dame, dal canto loro, allacciavano stretto attorno al collo un nastro rosso in onore della stessa lugubre reminiscenza.
I soprannomi di questi giovani reazionari si devono all’abuso che facevano di esclamazioni e superlativi, quali “Incredibile!” e “Meraviglioso!”, ma stavano bene attenti a non pronunciare la “R”, in quanto prima lettera della parola “Rivoluzione”. Dunque in realtà dovremmo chiamarli “IncHedibili e MeHAvigliose”…
Ma lo stile degli Incroyables rimase l’appannaggio estremo di pochi. L’eleganza dei parigini più moderati prese da loro qualche spunto, ma il taglio degli abiti maschili si ispirava principalmente alle uniformi militari e alla sempre apprezzata Moda inglese.
Madame, ci racconti adesso delle Merveilleuses, le compagne degli Incroyables.