Expo 1900: il giro del mondo a bordo Senna
Mappa alla mano, sono pronta ad avventurarmi in una passeggiata immaginaria per la fiera delle meraviglie, la leggendaria Expo 1900.
L’accesso all’Esposizione avveniva attraverso una porta monumentale all’angolo sud-ovest di place de la Concorde (la piazza dove sorge il famoso obelisco egizio). Ispirata all’architettura moresca con due minareti luminosi alti 35 m, la porta era dedicata a Parigi e sulla cima spiccava la statua de La Parisienne, simbolo di eleganza e riferimento della moda nel mondo.
Immaginando di catapultarmi nell’anno 1900, una volta varcata la soglia monumentale della fiera delle meraviglie, avrei risalito il corso della Senna fino al Grand e Petit Palais per un buon antipasto d’opere d’arte.
(Per saperne di più su questi straordinari spazi espositivi costruiti appositamente per l’Expo 1900, leggi Expo 1900: cosa resta della fiera delle meraviglie)
Sazia di pittura e scultura, ma non di scoperte, avrei attraversato il maestoso ponte Alessandro III per fare una scorpacciata di bellezza con le arti decorative, le decorazione di interni, il mobilio e le manifatture di tutto il mondo tra i padiglioni della spianata degli Invalides.
Soddisfatta della visita, avrei proseguito lungo la Senna per approfittare di un bel giro del mondo: sulla riva sinistra del fiume, una catena di sorprendenti padiglioni ispirati ad ogni angolo del mondo ospitavano le maestranze straniere. Quello italiano mi avrebbe senza dubbio lasciato senza fiato.
Oltre il fiume, sulla riva opposta, avrei notato una poetica vista della “vecchia Parigi”, una ricostruzione della capitale ai tempi del Medioevo molto fantasiosa, tanto da ricordare certi parchi a tema di oggi.
Mi sarei segnata di passarci al ritorno, perché avrei avuto una certa fretta di raggiungere il cuore della fiera delle meraviglie al Champ de Mars (Campo di Marte) dove svettava, e svetta tutt’oggi, la torre che Monsieur Gustave Eiffel aveva progettato e costruito per l’Expo di dieci anni prima.
(Per seguirmi tra le meraviglie di luce di quella parte di Expo leggi Expo 1900: la madrina del progresso è una fata!)
Per velocizzare il tragitto avrei potuto scegliere una delle soluzioni messe a disposizione per l’evento: i bateaux-mouches lungo la Senna, la metropolitana, il trenino elettrico o… il nastro trasportatore! Chiamato poeticamente rue de l’Avenir, copriva 3,5 km ed era un viadotto a 7m dal suolo che congiungeva 9 piattaforme. Poteva trasportare fino a 14 000 persone contemporaneamente, e si divideva in 3 bande: una fissa, una a 4 km/h e una a 8 km/h che permetteva di compiere il percorso in 26 minuti. Dopo aver visto alcuni filmati di cotanta meraviglia, posso ipotizzare che la parte più divertente dovesse consistere nel godersi i capitomboli dei pedoni che tentavano di passare da un nastro all’altro. Lascio a voi la scelta del mezzo che preferite per seguirmi al Champ de Mars nell’ultimo articolo, ma prima date un’occhiata al filmato di Edison in fondo per avere una panoramica da rue de l’Avenir dei padiglioni e degli abiti dei visitatori.
(Tempo fa, una bella esposizione di abiti d’epoca in un castello poco fuori Parigi proponeva un percorso interessante per gli appassionati di moda d’inizio XX secolo; per chi se la fosse persa eccola qui: La Belle Époque e i Ruggenti Anni 20 in un castello da sogno)