Il Trio Infernale: André Utter, un amore impossible, eppure…
André Utter (1886-1948), terzo membro del maledetto trio di artisti di rue Cortot a Montmartre, era un pittore dotato anche se non fortunato. Le sue opere passarono pressoché inosservate, offuscate dal successo di un altro membro del trio, il suo amico Maurice Utrillo, l’ubriacone. Uno smacco non da poco per André, che di giorno assisteva alla vendita fruttuosa delle opere del compagno, di notte si occupava di rimetterlo a letto dopo l’ennesima sbornia. Beh questo accadeva anche di giorno a dire il vero, ma procediamo.
(Leggi della triste vicenda ad alto grado alcolico di Maurice Utrillo, nell’articolo precedente “Il Trio Infernale: Maurice Utrillo, la bottiglia di Montmartre“)
André Utter non era tipo da abbattersi: messo da parte l’orgoglio ferito, prese la decisione di fare da impresario a Maurice, decisione che si rivelò decisamente fruttuosa. Tuttavia le cose non sarebbero mai state facili per il trio più burrascoso di Montmartre ed ecco perchè: André Utter era più giovane di Maurice, figurarsi di Suzanne Valadon che ne era la madre, ma ciò non impedì al focoso pittore di divenire suo amante. E così Suzanne, 44 anni, si innamorò follemente di un bell’artista di 23 anni, più giovane del suo stesso figlio he ne aveva 26. La leggenda della Trinità Maledetta era nata. Niente di troppo strano per la folle butte!
(Leggi della straordinaria vita bohémienne di Suzanne Valadon, pittrice e modella di Montmartre, nell’articolo “Il Trio Infernale: la terribile Suzanne“)
Certamente più equilibrato del compositore Erick Satie che era stato letteralmente ossessionato da lei, e più interessante di Paul Mousis, il ricco banchiere che l’aveva sposata per offrirle una vita agiata, borghese, ma terribilmente noiosa, André Utter incarnava la sensualità, la libertà, l’energia di cui Suzanne Valadon era sempre stata avida.
Abbandonato il marito, Suzanne visse dal 1909 al 1910 con Utter nell’impasse Guelma. Nel frattempo Maurice si era fatto un altro amico, cosa tanto rara quanto dannosa in questo caso. Quest’altro artista maledetto, tanto drogato quanto geniale, si era sintonizzato immediatamente con i tormenti del figlio di Suzanne, sintonia che però non giovava per nulla alle già pessime abitudini di entrambi: mi riferisco all’infelice Amedeo Modigliani.
Nel 1912 la coppia innamorata si trasferì al 12 di rue Cortot insieme al povero Maurice, che preferivano tenere sott’occhio.
Per circa 14 anni la casa fu una continua esplosione di cene, dibattiti artistici, discussioni filosofiche, e purtroppo non solo: le esplosioni provenivano anche dalla temibile furia di Utrillo che reclamava da bere. Quando le sue crisi si esaurivano, iniziavano quelle di Suzanne e André: lui ancora giovane, bello ma ferito dal successo di Maurice, lei dolorosamente consapevole del peso degli anni ma pronta a difendere il figlio da chiunque. La coppia, che si era sposata nel 1914, rimase in rue Cortot fino al 1926, anno della loro separazione.
Se la loro tormentata storia d’amore finì, André e Suzanne non smisero mai di vedersi, né di dipingere. Dopo la morte di lei (1938) che non abbandonò mai il suo atelier, Utter tornò a vivere in rue Cortot e vi rimase malinconicamente fino alla propria fine dieci anni più tardi. Dei tre membri del Trio Infernale, Maurice Utrillo sarà, a sorpresa di tutti, l’ultimo a spegnersi.
(Il sito del museo dedicato alla storia di Montmartre di rue Cortot è qui)