Trenino Utrillo

Il Trio Infernale: Maurice Utrillo, la bottiglia di Montmartre

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Il figlio di Suzanne Valadon, Maurice Utrillo (1883-1955), era un instabile, continuo problema.

Utrillo a 7 anni
Ritratto di Maurice Utrillo a 7 anni eseguito da sua madre, Suzanne Valadon.

Alcolizzato dall’età di 13 anni, il poveretto era soggetto a delle crisi di rabbia che avrebbero messo paura a Kylo Ren. Bipolare, autistico, paranoico, è possibile descriverlo in molti modi. L’unica cosa che poteva fargli dimenticare il bere era la tavolozza dei colori. Utrillo dipingeva per sopportare se stesso.

Suzanne e Maurice
Suzanne e Maurice (1889 circa).

Suzanne fu accusata di essere una madre negligente, sempre in giro per i bistrot con artisti e intellettuali mentre il bambino con “la testa a forma di melanzana” veniva affidato alla vecchia nonna (in effetti Utrillo non fu mai una bellezza). Mi chiedo allora cosa si potrebbe dire del padre, un vero campione di assenteismo (il pittore Miguel Utrillo riconobbe il bambino ma per molti si trattò solo di un atto di generosità).

Se a 19 anni Suzanne non aveva alcuna voglia di fare la mamma, alcuni anni più tardi dovette scontrarsi con la triste verità che suo figlio era diventato un alcolizzato infelice. Tutto era cominciato come rimedio tradizionale alle crisi epilettiche che lo colpivano (brodo caldo allungato col vino), ma il bisogno di bere per il giovane Maurice divenne presto incontrollabile. Forse il senso di colpa, forse una maturità raggiunta improvvisamente davanti alla sventura, forse entrambe le cose spinsero Suzanne a diventare la madre che non voleva essere. Maurice non sarebbe più stato senza di lei, mai più.

Dopo un ennesimo ricovero in casa di cura, un medico suggerì un’attività manuale per calmare i demoni di Maurice. Suzanne decise allora di iniziarlo alla pittura. Grazie a questa provvidenziale decisione, nacquero le centinaia di vedute di Montmartre che avrebbero reso Maurice famoso (un soggetto che rimarrà di gran moda anche più tardi, fino a oggi). Il perfezionismo maniacale di Maurice si applicava splendidamente alla tela. Prima dal vivo, poi ingrandendo cartoline postali, il suo ritratto della butte fu il più fedele e il più completo, fatta eccezione per la presenza umana, praticamente assente o di nessun rilievo.

maurice-utrillo-le-lapin-agile
Il Lapin Agile, famoso cabaret di Montmartre, dipinto da Utrillo
Maurice Utrillo Valadon
Maurice Utrillo Valadon e l’espressione di una sua caratteristica peculiare.
Maurice Utrillo, Église de Nôtre-Dame des Blancs-Manteax (1911)
La chiesa de Nôtre-Dame des Blancs-Manteax di Maurice Utrillo (1911). Se la pittura di sua madre era istintiva, quella di Maurice era metodica e precisa.
Notre-Dame des Blancs Manteaux
La stessa chiesa di Nôtre-Dame des Blancs Manteaux oggi. I quadri di Utrillo erano talmente precisi da essere vere testimonianze dell’apparenza che i luoghi avevano al tempo. Mi sono divertita a trovare le piccole/grandi differenze.

Ma appena posava il pennello Maurice voleva bere. Suzanne gli diede persino del denaro perché si sfogasse nei bordelli, ma lui spendeva tutto in vino. Giunse persino ad accompagnarlo di persona per controllare che non si infilasse in un bar, ma c’era poco da fare: Maurice Utrillo, detto “Litrillo”perchè nelle vene aveva più vino che sangue, preferì sempre un bicchiere di rosso a qualunque altro sollazzo. Vorrei far notare che solo a Montmartre si poteva sentir dire “oggi mia madre mi ha accompagnato al bordello”, il che dimostra come Maurice fosse il degno figlio di quella folle butte, che ho ribattezzato Mont-Matto.

(Per avere un’idea della geniale follia che si era concentrata sulla collina più famosa di Parigi, leggi “Mont-matto, ossia una testa take-away, una residenza per folli e un panorama gothic amato da un suicida“)

Il povero Utrillo girava per la stradine della collina  imitando il movimento e il rumore del trenino elettrico con cui amava giocare anche in tarda età, non sopportava la vista di una donna incinta, soffiava per ore in un flauto che non sapeva suonare, leggeva libri tecnici che non poteva capire, cullava tra le braccia la statuetta di Santa Giovanna d’Arco a cui era molto devoto e, se non lo si lasciava bere, esplodeva di rabbia gettando dalla finestra tutto ciò su cui riusciva a mettere le mani.
Camera Maurice Utrillo
La stanza di Maurice Utrillo al museo di Montmartre, il 12 di rue Cortot, la stessa casa dove visse il Trio Infernale.
Finestra Utrillo
Dettaglio della finestra della camera di Maurice Utrillo: la griglia di ferro serviva ad evitare che il figliolo si lanciasse di sotto per fuggire in cerca di qualcosa da bere. La rete a maglia più stretta evitava che volassero in testa ai passanti gli oggetti che soleva scagliare durante le sue crisi.
Trenino Utrillo
Il trenino elettrico con cui amava giocare Maurice Utrillo.

(Il sito del museo dedicato alla storia di Montmartre di rue Cortot è qui)

Tuttavia qualcuno si accorse delle sue doti. Spesso esposte accanto ai lavori di mamma Suzanne, le vedute che lo avevano strappato al suo inferno interiore per un poco divennero di gran moda a Parigi e poi anche in America; ma se Utrillo divenne ricco ciò fu grazie anche al terzo membro del Trio Infernale: André Utter, il giovane sposo di sua madre.

Tomba Utrillo
La tomba di Maurice Utrillo e sua moglie Lucie nel cimitero di Saint-Vincent a pochi passi dalla casa di rue Cortot a Montmartre. Maurice visse 72 anni e lo definirei un miracolo visto le sue pessime abitudini…

(Leggi dell’ultimo membro del Trio Infernale, il più giovane dei tre, il grande amore di Suzanne: il pittore André Utter)