Rochefort-en-Terre, un villaggio di storie, magie e leggende
I Palmipedoni questa volta si sono diretti verso la Bretagna, la regione più celtica e magica di Francia, una vera terra delle meraviglie.
Ritirato tra le verdi colline traboccanti di storie di questa regione, si trova un antico villaggio degno del celebre «C’era una volta…».
Il suo nome è Rochefort-en-Terre, il villaggio più amato dai francesi secondo una votazione del 2016.
Non bisogna farsi ingannare da quest’aria da villaggio fiabesco: durante il Medioevo, Rochefort-en-Terre faceva parte di una delle contee più potenti e floride di Francia.
Questo villaggio, che oggi ricorda più la versione Disney di una fiaba, controllava allora un passaggio chiave lungo la via del sale, che dall’oceano risaliva l’interno della regione.
Può sembrare poco emozionante, ma ricordo che il sale era considerato prezioso quanto l’oro, perchè permetteva la conservazione del cibo in tempi i cui il frigorifero non era nemmeno un sogno.
Questo commercio fu pertanto uno dei più importanti del passato, tanto da essere il movente principale di molte guerre.
Inoltre, Rochefort-en-Terre riforniva di preziosa ardesia tutta la Francia, che aveva sempre urgenza di tetti ben costruiti, visto il piovoso clima atlantico che ogni anno deve affrontare.
Il suo castello oggi non è che una nostalgica rovina che volentieri sussurra ai passanti le sue incredibili memorie, se solo si è capaci di ascoltare.
Lascio volentieri la parola a lui:
Se per secoli conobbi i fasti della gloria,
per ben tre volte il saccheggio e la distruzione fecero scempio delle mie mura.
Conobbi una grande rivoluzione durante la quale vidi il mio popolo massacrare se stesso.
Poi nacquero le industrie che, tra le nebbie di grandi città, tolsero poco a poco la ricchezza alla mia gente.
Stanco e umiliato, mi credetti perduto, dimenticato.
Le mie colline parevano non servire più a nessuno.
Un giorno dei più grigi, tuttavia, venni scelto come dimora dal più strano dei personaggi, ben diverso dai fieri condottieri che mi avevano costruito.
Era un guaritore e lo chiamavano dottor Juhel.
Al suo servizio teneva una nana e un misterioso gobbo claudicante, che il dottore chiamava “Il Diavolo” e col quale sosteneva d’aver fatto un patto.
Se questo fatto vi pare strano, aspettate di sentire l’incredibile passato del dottore.
Anni prima, si mormorava, il dottore era naufragato lungo le coste del Brasile. Catturato da una tribù di indigeni, riuscì miracolosamente a fuggire e a raggiungere la Martinica, da dove annunciò ai parenti in Francia il suo imminente ritorno a bordo della “Doris”.
Sulla “Doris”, il dottore però non salì mai, avendo ceduto il suo posto a un altro gentiluomo che aveva maggiore urgenza di rientrare.
La Doris naufragò e non raggiunse mai le coste francesi.
I parenti del dottore prepararono le sue esequie, senza immaginare che il loro caro stava facendo ritorno sano e salvo a bordo della fregata successiva.
Da allora, a Rochefort-en-Terre, nessuno trovò mai più nulla da ridere circa il misterioso “Diavolo” aiutante del dottore.
Giunse un nuovo secolo – il “Ventesimo” lo chiamavano – e con esso conobbi Naïa, la strega che cercò riparo tra le mie vecchie mura.
Con lei, sono stato davvero bene.
Ricordo quello scrittore, Charles Géniaux (1870-1931), che venne per intervistarla e fotografarla.
Lasciare uno scettico senza parole, è la prerogativa delle menti migliori e Naïa fu la mente migliore che conobbi.
Geniaux non si aspettava di incontrare una donna pulita, istruita e acuta.
I suoi occhi lattiginosi parevano quelli di un cieco, eppure Naïa vedeva tutto. Ricordo quando Geniaux le disse:«Voi che siete tanto potente, sarete in possesso di ricchezze favolose».
«Colui che può avere tutto, non ha bisogno di nulla», rispose Naïa.
Una parte del castello ospita oggi il meraviglioso museo dell’arte fantastica dedicato proprio a Naïa (date un’occhiata al sito del Naïa Museum).
Sessantasei artisti contemporanei contribuiscono con le loro opere visionarie a un viaggio onirico indimenticabile.
Queste sono solo alcune delle infinite storie di Rochefort-en-Terre.
In un articolo solo, non avrei potuto metterne di più, ma vi invito a scoprirne altre e spero di aver stuzzicato a sufficienza la curiosità per la magica terra di Bretagna che, nel cuore di un’Alice sempre in cerca di meraviglie, ha lasciato il suo marchio indelebile.