Hotel classico

Come riconoscere le palazzine parigine del “Grand Siècle”

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Il quartiere del Marais (IV arrondissement) è caldamente consigliato, se non per il portafogli, almeno per cogliere l’evoluzione delle ricche residenze nobiliari del Grand Siècle.

Il 1600 viene definito il “Secolo Grande” per via del grande potere che la Francia aveva acquisito a livello europeo sotto i regni di Louis XIII e soprattutto di Louis XIV, il celeberrimo Re Sole.

A quel tempo, il quartiere parigino del Marais era alla moda e perciò vi sorsero numerosi hôtels particuliers, ossia eleganti palazzine indipendenti affittate dalla nobiltà.

Dettaglio curioso: a Parigi, la parola “marais” è sinonimo di chic, ma in realtà significa “palude, acquitrino”, poiché questa è la vera origine del quartiere!

Immaginiamo ora di entrare in uno di questi hôtels in compagnia di un VIP del tempo. Prima meraviglia, il portone d’accesso.

Ingresso Hôtel de Montmor
Accesso dalla rue du Temple all’Hôtel de Montmor, costruito nel 1623 e rimaneggiato nei secoli successivi.
Accesso Hôtel de Lamoignon
Accesso all’Hôtel de Lamoignon, oggi sede della biblioteca storica della città di Parigi.
Accesso Hôtel de Sully
L’accesso da rue Saint-Antoine all’ Hôtel de Sully.

Una volta varcata la superba barriera, la carrozza accedeva alla corte d’onore, un cortile protetto da alte mura che separava gli appartamenti privati dalla strada.

Gli eleganti alloggi del padrone di casa erano rigorosamente collocati al primo piano (detto appunto piano “nobile”) e rimanevano protetti dal chiasso della vita cittadina. È solo con l’affermarsi della società borghese (XVIII-XIX secolo) che l’appartamento avrà la necessità di affacciarsi sulla strada, vicino alle attività commerciali.

Nella corte d’onore si lasciavano merci, cavalli e carrozze per poi accedere – qualora invitati – all’ala degli appartamenti.

Corte interna Hôtel de Sully
La corte interna dell’Hôtel de Sully, oggi è la sede del Centro dei Monumenti nazionali, dotata di una bellissima libreria in cui non manco mai di rovinarmi. La facciata di fronte è quella degli appartamenti privati del duca e della duchessa di Sully. In questo caso, l’accesso è di fronte a portone di ingresso.

Oltre l’ala degli appartamenti, solitamente si poteva godere delle ombre e dei profumi di un bel giardino, tanto lussureggiante quanto lo consentivano le possibilità economiche del proprietario.

Giardino Hôtel de Sully
La facciata degli appartamenti dell’Hôtel de Sully vista dal giardino.

Giardino Hôtel de Sully

In fondo al giardino dell’Hôtel de Sully è conservata ancora la splendida limonaia, in francese “orangerie“, in cui si riparavano gli agrumi dal rigore dell’inverno. Nel XVII secolo il giardino doveva apparire molto più ricco, nonché più esteso, ma anche così non è male!

Rosone Hôtel de Sully
Nel giardino si possono trovare sorprese inattese come un rosone in stile gotico, sulla cui origine non sono ancora pervenuta a farmi un’idea chiara.
Schema hôtel particulier
Schema della classica disposizione di un hôtel particulier, da non prendersi come un modello rigido: poteva variare a seconda delle costruzioni vicine.

Fanno eccezione, per ovvi motivi di spazio, i moltissimi hôtels particulières che sorsero proprio nel XVII secolo sull’Île Saint-Louis, l’isolotto accanto all’isola di Nôtre-Dame (l’Île-de-la-Cité): in questo caso si era costretti a rinunciare alla corte d’onore, o a ridurla, ma il sacrificio andava accettato per avere un residenza alla moda con vista sulla Senna.

Ile Saint-Louis
Sulla sinistra il bel hotel de Luzun sull’Île Saint-Louis, che nasconde una storia incredibile di interesse medico e poetico a base di sostanze stupefacenti, quella del fantomatico Club des Hashischins.

Ile Saint-Louis

Segno inconfondibili del Grand Siècle è il nuovo motivo decorativo della “chaine de refend“, una fila di pietre sovrapposte lasciate in leggero rilievo lungo i bordi delle facciate.

"chaine de refend"
Esempio di “chaine de refend” su una palazzina del XVII secolo.

Lo stesso dicasi per i tetti detti alla Mansart (dal nome dell’architetto che li ideò tra il 1630-1640), che spopolarono sotto il Re Sole e che non vennero mai abbandonati nemmeno successivamente. Le mansarde creavano nuovi spazi per lo stoccaggio e alloggi per la servitù, ma è meglio sorvolare sul confort che potevano offrire.

Tetto alla Mansart
Esempio di tetto alla Mansart nel Marais.

Le case popolari, nel frattempo, avevano abbandonato il “graticcio” di legno a vista sulle facciate tanto diffuso in epoca medievale (troppi incendi!).

Il pignon – una sorta di timpano triangolare di legno – non occupò più il prospetto principale, bensì il lato secondario dell’edificio per consentire un maggior spazio nelle mansarde. La facciata risultava così più larga e massiccia. Case di questo tipo sono proprio quelle del tempo dei moschettieri!

(Da leggere anche Le case di Parigi: il passato nascosto nella Parigi dei boulevards.)

Casa popolare epoca Louis XIII
La facciata principale (senza pignon) di una rara casa dell’epoca di Louis XIII (prima metà del 1600) in rue du Rois de Sicile.
Casa epoca Louis XIII
Il pignon della stessa casa è sulla facciata secondaria.

Le finestre di queste palazzine erano disposte senza logica apparente, se non quella di rispondere alle esigenze interne.

Al piano terra vi era di solito un esercizio commerciale dotato, sul retro, di un locale di servizio con un grande camino e un lavello collegato al pozzo.

Al primo piano risiedevano i proprietari. Se potevano permettersene un secondo, lo affittavano a terzi, ma non si trattava di sistemazioni comodissime…

D’Artagnan, l’eroe protagonista del famoso romanzo di Alexandre Dumas, al suo arrivo a Parigi venne sistemato proprio in una stanza di questo tipo.

Più tardi, sotto il re Louis XIV (seconda metà del 1600), anche le case popolari si adattarono al nuovo stile tanto amato dal Re Sole, ossia il Classicismo. Gli edifici divennero più slanciati e raggiungevano anche i 3 o i 4 piani. L’effetto nell’insieme era elegante e soprattutto simmetrico, con finestre disposte finalmente in modo regolare.

In generale la decorazione divenne più sobria rispetto all’opulenza del precedente stile Renaissance (vedi Hôtel de Sully). Simmetria, sobrietà e armonia dettarono i canoni estetici degli esterni anche durante tutto il XVIII secolo.

Facciate di case epoca Louis XIV
Facciate di case dell’epoca di Louis XIV, alte, slanciate, dalle finestre simili per dimensione e disposte in modo regolare.

Curiosità per gli osservatori più attenti: se le facciate delle palazzine risultano “bombate” verso la strada, come rigonfiate dopo una bella mangiata, significa che sono precedenti al 1700. Questo perchè, fino ad allora, non era stato inventato il sistema di tiranti metallici in grado di mantenere le facciate dritte, senza che queste crollassero in avanti.

Case Louis XIV bombate
Le stesse case dell’epoca del Re Sole viste più di profilo: si nota la forma “bombata”.
Case con la pancia
Altre case “con la pancia” (sulla destra dell’immagine) precedenti il XVIII secolo.

Nel XVII secolo, gli interni degli hôtels particuliers si dotarono di parquet di legno (il cotto che andava tanto di moda prima era troppo freddo) e le stanze si riempirono di piccoli caminetti (prima erano meno numerosi ed enormi).

Interno parigino risalente al 1670-1720.
Un interno parigino risalente al 1670-1720 conservato al Getty Museum di Los Angeles. La “boiserie” (rivestimento in pannelli in legno alle pareti) è riccamente decorata come era di moda alla fine del regno del Re Sole (Louis XIV).
Rispetto alla moda dei secoli precedenti, la sala presenta dimensioni contenute per facilitare il riscaldamento ed ottenere un maggiore confort. Lo stesso dicasi per la scelta del legno che, oltre a rivestire le pareti ed il soffitto, sostituì anche le fredde piastrelle di cotto e marmo dei pavimenti.

La corte interna dell’Hôtel d’Almeras al 30, rue des Francs-Bourgeois, sempre nel Marais, offre un buon esempio di hôtel particulier di epoca classica, oltre a un piacevolissimo giardino nascosto.

Hôtel particulier in stile classico
Facciate della corte interna dell’Hôtel d’Almeras in stile classico, decisamente più sobria di quella dell’Hôtel de Sully in stile Renaissance (vedi più in alto).
Giardino Hôtel d'Almeras
Giardino interno Hôtel d’Almeras, da cercarsi con cura perché sfugge!

Una bella passeggiata nel Marais è sufficiente per osservare le trasformazioni che vi ho appena descritto, dunque buona passeggiata e occhi aperti, soprattutto perchè a volte capita che qualcuno dimentichi di chiudere il portone d’ingresso…

Hotel classico
Un hôtel particulier in stile classico del Marais (questa foto è letteralmente rubata; solitamente non si ha accesso alla corte).