Natale con la Regina di Cuori: 12 cose che ho imparato quest’anno dalla storia.
La convocazione della Regina di Cuori suonava a dir poco minacciosa. Avrei dovuto fornire spiegazioni su una mia recente incauta affermazione che alle sue auguste orecchie suonava offensiva. Le parole incriminate erano le seguenti:
“In certi momenti della storia ci si era visibilmente fatti prendere la mano dalla moda di decapitare la gente”
Per salvare il collo e dimostrare che non vi era alcun intento di offesa, mi presentai con un elenco delle cose utili imparate dalla storia, anche dai personaggi meno popolari che si sono in tal modo guadagnati, se non la mia stima, quanto meno il mio rispetto. Intendevo dimostrare che le persone non si dividono così facilmente come sembra in “buoni”e “cattivi” e che forse quella era una delle lezioni più importanti della storia. L’elenco divertì Sua Altezza che, per mia fortuna, decise di far tagliare solo il panettone.
Ecco il documento. Potrebbe servire anche a voi in caso di una simile convocazione.
Marie-Madeleine Anne Dreux d’Aubrey, marchesa de Brinvilliers, avvelenatrice: mi ha insegnato che non si gioca impunemente con l’arsenico e che la scintillante corte del Re Sole nascondeva turpi segreti sotto drappi di broccato. (Leggi su di lei “L’affare dei veleni: omicidi su commissione alla corte del Re Sole“)
George Sand, scrittrice: con la sua lunga, prolifica carriera, ha dimostrato che il rispetto che a una donna non è concesso, al genio non lo si può rifiutare. (Leggi della sua inarrestabile ascesa in “George Sand: le donne che scrivono sono pericolose“).
Ah! Quante cose mi ha insegnato Marie-Antoinette, ultima Regina di Francia! Una fra tante: non importa che scialacqui un patrimonio o che tu sia giudiziosa; se sei al centro dell’attenzione, sarai sempre il bersaglio preferito. (Leggi come finì ingiustamente al centro de “L’affare della collana, il più grosso scandalo della corte di Louis XVI“).
Sarah Bernhardt, attrice: al grido di quand même! (“nonostante tutto!”) mi ha mostrato che non esiste caduta da cui non ci si possa rialzare (persino con una gamba sola!) e che al mondo si può sempre contare solamente su una persona: se stessi. (Leggi le sue follie in “Sarah Bernhardt: le donne che persistono sono pericolose“)
Christian Dior, stilista di fama mondiale: ha dimostrato col suo lavoro che ogni rinascita per iniziare ha bisogno di circondarsi di bellezza. (Leggi cosa disse della nuova donna che doveva uscire dalla guerra in “LA MERAVIGLIA DI OGGI: donne come fiori (Christian Dior)“)
Adélaide d’Osmond, contessa de Boigne: mi ha ricordato che la storia non si giudica da sopra i libri, e che i buoni di ieri, potrebbero essere i cattivi di domani (leggi su di lei quel che propone il Cappellaio Matto).
E a proposito di cattivi, Maximilien Robespierre, avvocato e politico: lo si considera responsabile praticamente unico (parliamone) del periodo del Terrore. Mi ha insegnato che essere pronti a pagare qualunque prezzo porta solo a scoprire che ci sono cose che il prezzo non ce l’hanno. (Leggi l’atroce risvolto del fanatismo assieme ad altre macabre storie del periodo rivoluzionario, tutte sospese tra le belle colonne di Palais-Royal in Palais-Royal: fantasmi, colpe e gusto del macabro nelle gallerie )
Claude Monet, pittore: mi ha costretto a riflettere sulla fugacità del tempo e sull’illusione della realtà. Non mi ero mai chiesta se fosse più reale l’impressione dell’alba o l’alba stessa… Il Cappellaio Matto lo ha in grande stima per questo. (Leggi del suo capolavoro più grande “Giverny: un giardino come una tavolozza o l’ossessione di un pittore“).
Suzanne Valadon, pittrice dalla vita molto discussa: mi fece prender nota che non è mai troppo tardi per reiniziare ad amare. (Leggi la sua vita chiassosa al centro della bohème di Montmartre ne “Il trio infernale: la terribile Suzanne“)
Caterina de’Medici, la regina di Francia preferita dalla Regina di Cuori: ammettendo le sue responsabilità, ci ha tenuto a sottolineare che dare la colpa a una persona sola di tutte nefandezze umane è un po’comodo come metodo di giudizio storico… (Leggi le sue ragioni in “Nessuno avrebbe voluto essere Caterina“).
Olympe de Gouges, autrice della prima “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”: ha lasciato alle donne una grande eredità, con la postilla di non sottovalutare mai, prima di esporsi, i tempi sanguinari in ci si può trovare a vivere. (Leggi del suo coraggio in Olympe de Gouges: le donne che pensano sono pericolose“).
Victor Hugo, scrittore di grande successo: ha dovuto ammettere che gli allori del successo possono abbagliare e far perdere di vista cose importanti. (Leggi la sua struggente storia in Victor Hugo: il più grande tra i Miserabili)